martedì 22 febbraio 2011

Cerchi l’autostima? Basta sacrifici


  Spesso dietro ai mancati riconoscimenti c’ è un atteggiamento sacrificale sbagliato che "invita" gli altri a non ringraziarci: come sbarazzarsene e riconquistare l’autostima


Vite invisibili: potrebbe intitolarsi così un libro che racconta le storie di chi si adopera e dà tutto di sé, ma non raccoglie mai il riconoscimento da parte di chi gli sta accanto.

Può accadere in tutti gli ambiti che contano (affettivo, professionale, sociale, amicale): spesso chi subisce questo atteggiamento si è circondato - nel tempo e senza volerlo - di persone che letteralmente "non vedono" oppure dimenticano subito gli sforzi e i risultati che egli ha prodotto e di cui spesso beneficiano a piene mani.

I mancati riconoscimenti minano l'autostima
Gli esempi sono infiniti: un partner che dà peso solo a ciò che l'altro non fa, anche quando fa tantissimo; un superiore che dà per scontata la grande qualità del lavoro che viene eseguito in condizioni organizzative pessime; un genitore che ritiene "dovuto" tutto quanto un figlio fa per lui, e così via.

Sono situazioni che, se protratte nel tempo, possono causare frustrazioni profonde e minare l'autostima.
Se infatti è necessario uscire dal bisogno narcisistico dell'applauso a tutti i costi, e se è di certo importante sentire il valore delle proprie azioni senza ricorrere per forza alle conferme dall'esterno, va però ricordato che nell'essere riconosciuti c'è non solo una naturale piacevolezza, ma anche la conferma di essere in una relazione vera: cosa che costituisce un bisogno fondamentale per ognuno di noi, anche oltre l'autostima stessa.

Quando siamo noi a "sabotare" l'autostima
Il fatto che l'altro ci dica un semplice ma sentito "grazie", o tenga presente i nostri sforzi non facendo richieste eccessive, o ci guardi con gratitudine e - perché no? - con ammirazione, ci fa sentire agganciati alla vita e nutre non tanto il narcisismo, ma la voglia di fare, di esserci, di appassionarci.
Quindi, la nostra autostima.
Al contrario non essere "visti" toglie energia e motivazioni.
Spesso però ciò non dipende solo dall'egoismo di chi c'è intorno, ma nasce da un modo di porsi che per primo "svende" se stesso a prezzi così modici da non essere neanche considerato.

Perché accade
Il sacrificio mette gli altri in imbarazzo
- Se per primi non si dà  valore alle proprie azioni, l'altro si abitua in fretta e tutto gli appare dovuto.
- Un atteggiamento di continuo sacrificio mette l'altro in difficoltà, facendolo sentire inadeguato o in debito, e inducendolo a ridimensionare quanto fatto per lui.
- Dare tutto senza chiedersi se l'altro è in grado di apprezzarlo e se c'è veramente bisogno di questa quantità di "dono", espone a delusioni.
- Si sopporta troppo a lungo lo svilimento che l'altro mette in atto.


Come uscirne              
Via l'umiltà! Fai spazio alla tua vita e riconquisti l'autostima

Pensa di più a te stesso
Se i tuoi sforzi sono tutti orientati verso azioni che servono agli altri, forse non vuoi occuparti di te.
Ritrova spazio per la tua vita o cercherai eccessivo risarcimento nel riconoscimento - che non arriva - degli altri.


 Valorizza  le tue azioniNon cadere in un falso e controproducente modello di umiltà.
Tu per primo dai più peso a ciò che fai per gli altri, e se ti accorgi che essi banalizzano, sospendi l'azione e chiarisci con fermezza




Evita le manie di onnipotenza Non sentirti indispensabile: in tua assenza le cose andrebbero avanti comunque, anche se in modo diverso. Invece dai valore al modo in cui fai le cose, non a quante ne fai.
L'unicità è più visibile della quantità



Individua il necessarioC'è qualcosa di troppo in ciò che dai e in come lo dai.
Comprendi che cosa serve davvero di volta in volta: il "vero necessario" sarà più valorizzato del "tutto, subito e sempre", e sarà anche più efficace.


Ringrazio per il post rosa, visitate il suo blog http://rosablogcom.blogspot.com/

8 commenti:

  1. ciao!grazie per questa mini guida sull'autostima!io ho un genitore così, che non vede mai quello che faccio...ma per fortuna io sono una che non sta zitta e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!però grazie, è stata molto utile!!

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  2. Ciao, grazie per il bel blog inusuale ma molto utile...
    Debora

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  3. Beh, insomma...forse qualche consiglio di questi dovrei seguirlo anch'io...

    Emanuela

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  4. grazie per il post ....mi sa che ci faccio un giretto....autostima a 100 ma il fatto di darsi x gli altri al 150% soprattutto sul posto di lavoro ma quello che frega è l'egoismo delle persone (lavoro a contatto col pubblico e ultimamente si sta degenerando le persone ormai ragionano solo in prima persona singolare)buona gg.glo

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  5. La cosa che mi fa incazzare di più è che questo articolo CONTIENE VERITà SACROSANTE!!!!
    Quindi essere consapevole di cio' e non fare nulla per modoficare questo stato di cose in cui mi riconosco alla perfezione è ANCORA PIU' FRUSTRANTE!!!
    Faccio un buon proposito qui , ora, voglio impegnarmi a far si che io riesca ad uscire da questo vortice che per prima ho contribuito a creaee!!!!
    :-)))))))
    Baci
    Manu

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  6. Ciao, Manu, piacere di conoscerti! Che belle cose ho visto nel tuo blog, sei davvero bravissima! Grazie per i complimenti ai miei ricami,fatti da te hanno un grande valore!
    A presto, Cinzia

    P.S. Parole sante nel tuo post, dovrei davvero seguirle alla lettera!!

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  7. dai dai Manu, buttati fuori dal vortice, datti una spinta .... ma è anche assolutamente vero che le situazioni si vengono a creare con la nostra "silenziosa" complicità! Carla

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  8. molto interessante questo post!!!
    A presto

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